giovedì 23 gennaio 2014

Sophie Scholl: il coraggio di seguire la propria coscienza



Non c’è nulla di più indegno per un popolo civile che lasciarsi “governare”, senza alcuna opposizione, da una cricca di irresponsabili dominati dai propri istinti.
Non è forse vero che ogni onesto tedesco oggi si vergogna del suo governo? E chi di noi ha idea delle dimensioni dell’infamia che un giorno cadrà su di noi e sui nostri figli, quando sarà caduto il velo dai nostri occhi e saranno venuti alla luce i crimini più orribili, infinitamente superiori ad ogni misura?
Se il popolo tedesco è già così corrotto e deteriorato nella sua più intima essenza, da rinunciare, senza alzare neppure una mano e in una sconsiderata fiducia nella discutibile legittimità della storia, al bene supremo che un uomo possiede e che lo eleva al di sopra di ogni creatura, ovvero alla libera volontà; se rinuncia alla libertà dell’uomo di intervenire sul corso della storia e sottoporlo alle proprie decisioni razionali; se i tedeschi, così privi di ogni individualità, sono ormai diventati una massa tanto insulsa e vile, allora davvero meritano la rovina.
Goethe parla dei tedeschi come di un popolo tragico, simile agli ebrei ed ai greci, ma oggi esso sembra piuttosto una mandria, insignificante e priva di volontà, di adepti, privati, negli strati più profondi, del proprio midollo e rapinati della propria essenza, pronti a lasciarsi condurre alla rovina.
Sembra così, ma non è così; piuttosto, con una violenza lenta, ingannevole e sistematica, ogni singolo è stato indotto in una prigione spirituale e solo quando ci si è trovato incatenato, è divenuto consapevole della sventura.
Solo pochi hanno riconosciuto la rovina imminente, ed il premio per i loro eroici avvertimenti è stata la morte. Occorrerà parlare ancora del destino di questi uomini.
Se ognuno aspetta che sia l’altro ad iniziare, i messaggeri della Nemesi vendicatrice si avvicineranno sempre di più, senza limiti, e allora anche l’ultima vittima sarà stata gettata senza senso nelle fauci del demone insaziabile.
Per questo, in quest’ultima ora, ogni singolo, consapevole della propria responsabilità come consociato della civiltà cristiana e occidentale, deve opporsi finché può, lavorare contro il flagello dell’umanità, contro il fascismo e contro ogni sistema di Stato assoluto simile ad esso.
Fate resistenza passiva – resistenza -, ovunque vi troviate, impedite che questa ateistica macchina da guerra continui a funzionare, prima che sia troppo tardi, prima che le ultime città diventino, come Köln, un cumulo di macerie e prima che l’ultima gioventù del popolo sparga il suo sangue per l’arroganza di un essere subumano.
Non dimenticate che ogni popolo merita il regime che sopporta!
Brano estratto dal primo volantino della Rosa Bianca

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